42 - Jackie Robinson, una leggenda dello sport
Jackie Robinson, giocatore di baseball, nel 1945 ricevette un’offerta da parte dei Kansas City Monarchs, per diventare un giocatore professionista delle Negro League, i campionati riservati agli afroamericani. Robinson accettò la proposta e firmò un contratto da 400 dollari al mese, per lui all’epoca molto vantaggioso.
Successivamente il general manager dei Brooklyn Dodgers, che già da tempo stava valutando la possibilità di inserire nella rosa della squadra giocatori neri, lo scelse come uno dei giocatori più promettenti visionati, e lo contattò per firmare un contratto con i Montreal Royals, squadra affiliata ai Dodgers. Il presidente mise subito in chiaro che una scelta simile avrebbe esposto Robinson a insulti durante ogni partita, e volle accertarsi che il giocatore, non solo fosse abbastanza forte da sopportare le ingiurie, ma che riuscisse anche a non reagire pregiudicando le sue prestazioni. Robinson, a cui non mancava certo la combattività, assicurò di essere in grado di mantenere il controllo e firmò un contratto da 600 dollari al mese.
Robinson fu colui che ruppe la barriera razziale, ovvero quell’accordo non scritto che fino al 1947 aveva escluso gli afroamericani dal campionato di massima serie.
L’esordio di Robinson con la maglia dei Dodgers, mise fine a quasi sessanta anni di segregazione razziale in ambito sportivo. La figura di Jackie Robinson fu molto importante, non solo da un punto di vista sportivo ma anche da quello sociale: il giocatore dovette superare grandi avversità all’inizio, fu minacciato di morte e spesso veniva insultato durante le partite, ma alla fine grazie alla sua tenacia e alla sua classe riuscì a conquistare gli appassionati del baseball, segnando un ulteriore passo verso l’integrazione razziale.
Robinson esordì il 15 aprile 1947 al Ebbets Field di Brooklyn davanti a 23.000 spettatori, diventando così il primo giocatore afroamericano ad esordire in una MLB (Major League Baseball).
Le sue prestazioni in campo furono all’altezza delle aspettative, chiuse l’annata con 175 valide, 12 home run, 48 punti battuti a casa, 125 punti segnati, 29 basi rubate e una media battuta di 297. Sempre nel 1947 fu il primo giocatore a ricevere il Rookie of the Year Award.
Gli storici del baseball considerano Robinson l’iniziatore di un nuovo stile di gioco, che univa a grandi capacità in battuta, una notevole velocità di corsa e un’ottima attitudine difensiva.
Robinson si ritirò il 5 gennaio 1957 a quasi 38 anni.
Con i Dodgers disputò in tutto dieci stagioni, giocando per sei volte le World Series e vincendole nel 1955. Nel 1949 vinse il premio come miglior giocatore della National League.
Nel 1962 entrò a far parte della Hall of Fame.
Il 4 giugno 1972 i Dodgers ritirarono il suo numero di maglia, il 42, e il 24 giugno dello stesso anno morì a Stamford in Connecticut.
Il 15 aprile 1997, per il 50° anniversario del suo esordio, la MLB ritirò la maglia con il suo numero, imponendo a tutte le squadre di non assegnare più il numero a nessun giocatore.
La MLB concede ai giocatori di indossare la maglia 42 il 15 aprile di ogni anno, IL JACKIE ROBINSON DAY. Negli ultimi anni, durante il giorno dedicato alla commemorazione, alcune squadre hanno schierato il loro intero roster con la maglia numero 42.
Jackie Robinson diceva “UNA VITA NON E’ IMPORTANTE SE NON PER L’IMPATTO CHE HA SULLE ALTRE VITE”!